C'era una volta il Brasile. C'è il Brasile di oggi colpito dal "mostro" che tutti conosciamo. Ci sarà ancora un Brasile che, nonostante mille difficoltà, rialzerà la testa, cullato dalle note samba e bossa nova. Infine c'è il Brasile poeticamente e delicatamente raccontato da Alberto Acciari, che ha coinvolto per primi i consoci del Circolo Canottieri Roma per presentare "Invitami a ballare un samba" (Ad Est dell'Equatore Edizioni), sua ultima fatica letteraria. Un pomeriggio in riva al Tevere, leggendo le pagine di un libro che va oltre il romanzo e ascoltando brani della straordinaria tradizione brasiliana magistralmente interpretati dal Maestro Zé Galía.
Al piano piscina della sede di Lungotevere Flaminio 39 e nel rispetto delle attuali normative di sicurezza, la famiglia del Canottieri Roma si è ritrovata per ascoltare e volare con la fantasia, mentre il fiume preparava il suo consueto, splendido spettacolo al tramonto. In prima fila il presidente Massimo Veneziano, il vicepresidente Stefano Brusadelli, il segretario generale Marcello Scotto, oltre ai consiglieri Alessandro Ciampini (Ristorazione e Bar), Edmondo Mingione (Manifestazioni e Attività Sociali), Benedetto Vellucci (Tennis), Federica Pieri (Segretaria del Consiglio) e il commissario al Canottaggio Lorenzo Guido. Tra gli ospiti in platea, lo storico coach di pallacanestro Valerio Bianchini e la campionessa olimpica di windsurf Alessandra Sensini. Tutti rapiti dalle parole e dalle note, per un appuntamento speciale: il primo evento dopo la lunga pausa obbligata, salutato con emozione da molti presenti.
"Invitami a ballare un samba" del socio del Canottieri Roma nonché fondatore del riuscitissimo Tevere Day, Alberto Acciari, è la storia di Pietro, introverso ma simpatico giornalista, inviato nel Paese sudamericano per raccontarlo e presentare la sua gente. Intrigato dalle contraddizioni del Paese e affascinato dal suo essere, incuriosito dalle sue dimensioni, dalla sua mistura di razze, dalla sua musica, dai suoi riti, e soprattutto dalla personalità divertita dei suoi abitanti, vuole approfittarne per investigare, immedesimandosi nella loro vita, anche su se stesso. Ne viene fuori un racconto diretto che, attraverso un insieme di storie, talvolta crude, talvolta appassionate e divertenti, narra la realtà di un popolo, parlando di amori, luoghi, amicizia, natura, Carnevale, Condomblè, e di come ci si può immergere in tutto questo. Labili i confini tra il romanzo di fantasia e quello biografico, grazie ai tanti ricordi dell'autore.
Ma l'evento è stato anche un'opportunità per ragionare sul Brasile di Jair Bolsonaro e di quello che verrà. E ancora la musica di Zé Galía, calde rivisitazioni di brani celeberrimi come "Mas que nada" o "La garota de Ipanema". Oppure "Chega de saudade" su musiche di Antônio Carlos Jobim e testi di Vinícius de Moraes che l'interpretazione di João Gilberto consegnò alla storia, canzone che sancì la nascita della bossa nova. Musiche che si fanno colonna sonora di un popolo e di una cultura che a sua volta è celebrazione di ritmi suadenti e magici. Che parlano di amore e rinascita. Argomento, quest'ultimo, a tutti noi caro.