Il Circolo Canottieri Roma torna a celebrare il Giorno della Memoria, l’evento istituito dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime dell’Olocausto. Domenica 26 gennaio dalle 10.30, nella sede di Lungotevere Flaminio 39, letture e testimonianze porteranno nuovamente all'attenzione dei soci una delle pagine più buie nella storia dell'umanità.
L'appuntamento al Canottieri Roma (in foto le celebrazioni dello scorso anno) sarà coordinato, come sempre accade dal 2005, dal socio Italo Massimo Amati, al quale si deve la complessa e rigorosa ricerca storica che ruota ogni anno attorno a un tema principale. Domenica prossima il titolo sarà "Ricordare e tramandare", partendo da un piccolo racconto scolpito nella mente di tante persone di religione ebraica. Tre passi avanti e uno indietro, come se avesse dimenticato qualcosa: così procedeva nel suo cammino un rabbino. Incuriosito da quel comportamente, un discepolo gli chiese la ragione del gesto. Il rabbino rispose: "Se non so da dove vengo, non so dove vado".
In particolare, la giornata ricorderà tre nomi di fondamentale importanza per la comunità ebraica di Roma. Tre figure che si misero particolarmente in luce nel proteggere e difendere la comunità in occasione del rastrellamento del 16 ottobre 1943 a opera dei nazisti: il rabbino Davide Panzieri, il maresciallo di Polizia Gennaro Lucignano e l'infermiera Dora Focaroli.
La cerimonia sarà aperta con il saluto del presidente del Circolo Massimo Veneziano. La parola passerà poi a Simone Amati. Dopo la tradizionale accensione della candela, la recita del Salmo 117 e il minuto di silenzio, saranno ricordati i soci del Canottieri Roma Saverio Coen e Boris Landsman, uccisi nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Voce narrante sarà quella di Bruno Piattelli, mentre Luigi Cancrini, fondatore e presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, offrirà una riflessione proprio su ricordare e tramandare. Chiusura sulle note di Antonio Di Pofi (pianoforte) e Monica Berni (flauto traverso) e l’Ani Ma’amin, il canto tradizionale che gli ebrei eseguirono prima di entrare nelle camere a gas dei campi di sterminio.
