GIORNATA DELLA MEMORIA - "Per non dimenticare la Shoah" organizzata da Italo Massimo Amati

Data Evento: 
Lunedì, Gennaio 30, 2023 - 17:30

GIORNATA DELLA MEMORIA - "Per non dimenticare la Shoah" 

Le Nazioni Unite nel novembre del 2005 con la Risoluzione 60/7 hanno designato il 27 gennaio, (Anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz), come Giornata internazionale in memoria delle vittime della Shoah.

Da allora il Circolo Canottieri Roma osserva questa risoluzione. Il presidente Paolo Vitale ha dato inizio alla manifestazione con un discorso ricco di profonda umanità. Al termine, ha introdotto il nostro consocio Italo Massimo Amati, da sempre promotore della ricorrenza, che con letture, testimonianze e documentazioni riunisce in un unico ideale abbraccio soci e ospiti ebrei e non ebrei. La complessa e rigorosa ricerca storica di Amati, ruota ogni anno attorno a un tema principale, quest'anno è stata sviluppata sulla Rivolta del Ghetto di Varsavia e di come, in quei frangenti, Irena Sendler, un'infermiera polacca, salvò centinaia di bambini ebrei da morte certa.

Simone Amati ha dato inizio alla cerimonia accendendo un cero e recitando il Salmo 1 17. Come tradizione Umberto Tersigni ha rivolto un pensiero ai soci Saverio Coen e Boris Landsman, trucidati alle Fosse Ardeatine. Alcuni soci si sono alternati nella lettura del racconto sulla cronaca degli eventi della Rivolta, che vide un piccolo gruppo di uomini e donne combattere non con l'intento di sconfiggere le SS tedesche ma: come mezzo per morire con dignità senza la minima speranza di vittoria.

Intensa e sottile la riflessione del Prof. Luigi Cancrini, fondatore e presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, sul: Tiqqun C olam (in ebraico:D L71Y 1117 1n) "riparare" o "perfezionare il mondo"

Alle ragazze del canottaggio è stato affidato il compito di raccontare la storia di Irena Sendler che in quel contesto di morte e distruzione riuscì a salvare 2500 bambini riuscendo a portarli fuori dal ghetto in tutti i modi possibili: facendoli passare attraverso i condotti delle fognature o nascondendoli nelle casse da morto e altri mezzi improvvisati. Annotò sui foglietti di carta per le sigarette i nomi dei bambini e dei loro genitori e anche delle famiglie e delle istituzioni alle quali li affidava, mettendo tutto in barattoli di vetro e seppellendoli nel suo giardino. Nel 1965 lo Yad Vascem conferì ad Irena Sendler l'onorificenza di Giusta tra le Nazioni.

Nel 1999 quattro ragazze di Uniontown nel Kansas presero spunto da un piccolo articolo apparso su un giornale locale e vollero ricostruire la sua storia. Scrissero una breve opera teatrale dal titolo "Life in a Jar" La vita in un barattolo, riuscendo a metterla in scena. L'opera ebbe successo coinvolgendo tante persone che raccolsero fondi per aiutare coloro che Lei aveva salvato. Saputa la notizia Irena scrisse: "Vi prego di non fare di me una eroina perché questo mi irriterebbe moltissimo".

La manifestazione si è conclusa in un'atmosfera di grande emozione che ha coinvolto tutti nell'ascoltare la musica di ANI' MAAMIN, (un canto che gli ebrei intonavano andando verso le camere a gas), eseguita al pianoforte dal maestro Antonio Di Pofi.

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