Il sole scende sul Tevere, la luce è quella malinconica delle prime tracce d'autunno. Se Bruno Piattelli fosse lì troverebbe bellezza, pulizia, stile, colore. Tutte parole che hanno accompagnato il noto stilista e imprenditore nella sua lunga carriera. Lo sanno bene gli amici, i consoci del Circolo Canottieri Roma, i figli Barbara e Massimiliano.
"Nostro padre avrebbe voluto proprio così il suo ultimo saluto", dicono questi ultimi. Solo lui, Bruno Piattelli, chi gli ha voluto bene e la sua Roma, laddove giovane sognatore iniziò a seguire una passione.
Intervengono in tanti alla commemorazione dello storico socio del Circolo Canottieri Roma. I primi ad arrivare in giardino sono il presidente Paolo Vitale e il vicepresidente Umberto Tersigni. Assieme a loro c'è l'ex presidente Gianni Battistoni, una miniera di aneddoti su Piattelli. Altro ex presidente Massimo Veneziano. Lì per l'affetto che li legava al loro consocio e perché costui era un pezzo impresindibile di storia del Circolo.
"Agosto è stato un mese terribile per i nostri colori - ricorda Vitale nel suo saluto iniziale - Oltre a Piatelli abbiamo perso anche un altro socio di lunghissima data come Sergio Rossi. Abbiamo pagato un prezzo altissimo sul piano degli affetti e allora è giusto fermarsi a ricordare".
Difatti sono tanti i ricordi da richiamare. Quelli di Pippo Baudo sono tantissimi. Assieme allo stilista ha percorso un lungo tratto di strada. Un lavoro lungo, proficuo e stimolante, da "comprimere" poi tra i margini del piccolo schermo. "Lo ricordo come un uomo elegantissimo e sempre disponibile - dice il celebre conduttore tv - Fu lui a curare in maniera minuziosa il mio guardaroba in tante esperienze televisive e non posso non pensare a lui con affetto".
Gli occhi sono lucidi, ma guai a piangere: Bruno Piattelli ci rimarrebbe male perché il saluto è perfetto così. Un tramonto sul fiume, nel Circolo che amava, tra i suoi cari. "Grazie Bruno", sussurra qualcuno lasciando la scena.