Il Circolo Canottieri Roma torna a celebrare il Giorno della Memoria, l’evento istituito dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime dell’Olocausto. Domenica 27 gennaio dalle 10.30, nella sede di Lungotevere Flaminio 39, letture e testimonianze porteranno nuovamente all'attenzione dei soci una delle pagine più buie nella storia dell'umanità.
L'appuntamento al Canottieri Roma (in foto le celebrazioni dello scorso anno) sarà coordinato, come sempre accade dal 2005, dal socio Italo Massimo Amati, al quale si deve la complessa e rigorosa ricerca storica che ruota ogni anno attorno a un tema principale. Domenica si parlerà delle leggi razziali, in vigore dal 1938 e abrogate nel 1944, e di come queste furono accolte dal popolo italiano, ossia talvolta nella più agghiacciante indifferenza da parte di ampi strati sociali.
La cerimonia sarà aperta dal presidente del Circolo Massimo Veneziano. La parola passerà poi a Simone Amati, che leggerà un estratto dal Manifesto degli scienziati razzisti sottoscritto il 14 luglio 1938. Dopo la tradizionale accensione della candela, la recita del Salmo 117 e il minuto di silenzio, Gabriele Coen ricorderà i soci Saverio Coen e Boris Landsman uccisi nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
L'intervento del vicepresidente del Circolo Stefano Brusadelli introdurrà le letture con i ricordi di Piero Terracina, ebreo deportato del lager di Auschwitz-Birkenau da sempre impegnato a dialogare sulla Shoah con i ragazzi delle scuole. E ancora testimonianze di Cesare Anticoli, Ugo Foà e del socio Bruno Piattelli, a cui seguirà l'intervento sul tema dell'indifferenza del fondatore e presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, professor Luigi Cancrini.
Consueta chiusura con la recita dell’Ani Ma’amin, il canto tradizionale che gli ebrei eseguirono prima di entrare nelle camere a gas dei campi di sterminio.
