"Andiamo a Parigi, vinciamo il Roland Garros e tra tre settimane torniamo qui a festeggiare. Promesso". Parola di Jorge Fernandez, severo coach e tenero papà di Leylah Fernandez, la diciannovenne tennista canadese numero 17 del mondo che, dopo l'eliminazione al secondo turno agli Internazionali al Foro Italico, ha scelto il Circolo Canottieri Roma per prepararsi in vista proprio del celeberrimo torneo parigino. Non solo tennis, però, perché Leylah ha infatti trovato a Lungotevere Flaminio 39 tanti nuovi amici. Lo abbiamo visto sabato scorso, quando ha preso parte alla grigliata organizzata al termine dei tornei sociali di calcetto e padel (ne abbiamo parlato qui).
Il Canottieri Roma, che questo pomeriggio l'ha salutata con il segreterio generale Marcello Scotto e il consigliere al tennis Roberto Rezzi, spera di portarle fortuna. Per ora, la ragazza festeggia proprio il raggiungimento di quel gradino numero 17, il suo "best ranking": "Sono molto felice, ma voglio andare sempre più avanti. Non voglio certo fermarmi qui e farò del mio meglio". "Il Circolo Canottieri Roma - dice stando ben attenta a pronunciare perfettamente ogni sillaba del nome - è fantastico e ci ha accolto alla grande. Cercavamo la location ideale per lavorare in santa pace e prepararci al Roland Garros, che potesse soddisfare appieno le esigenze di un giocatore professionista: l'abbiamo trovata. E siamo stati accolti a braccia aperte". Il primo contatto qualche giorno fa con il responsabile della Scuola Tennis Daniele Baldassarri.
Due allenamenti al giorno. Uno alla mattina, l'altro al pomeriggio. Dall'altra parte della rete due tennisti con caratteristiche fisiche diverse per simulare tutte le più grandi giocatrici al mondo. Un movimento eseguito male? Jorge ordina cinque piegamenti. Una palla sbagliata? Dieci. Nel corso dell'allenamento odierno ci sono stati anche piegamenti supplementari per dei piegamenti sbagliati. "Per essere la migliore al mondo, non posso mica stare lì a coccolarla" spiega Jorge. Leylah comprende, obbedisce e l'impegno che mostra è straordinario ed encomiabile. E, comunque, Jorge non è un sergente di ferro e, a fine allenamento, addolcisce tutto con la cioccolata che Leylah ama alla follia. Della città, che aveva conosciuto sui libri e di cui è rimasta particolarmente colpita per la concentrazione di monumenti, la ragazza porterà tanti ricordi, "ma soprattutto terrò nel mio cuore il gelato (detto in italiano, ndr) e la gente che ho incontrato. Simpatica, gentile, appassionata di sport e di vita. Una bellissima scoperta, visto che nella mia ultima esperienza qui abbiamo dovuto limitare i contatti per via della pandemia". Arrivederci, Leylah. Speriamo che Jorge possa mantenere la promessa.