Intervista a Bruno Mascarenhas in vista di Londra 2012

Bruno Mascarenhas, l’atleta simbolo del nostro Circolo, e ora direttore sportivo della sezione canottaggio, conosce bene i Giochi Olimpici. Lui che due edizioni fa (Atene 2004) è salito sul terzo gradino del podio, con il suo quattro senza pesi leggeri, ad Atene ha assaporato il gusto della medaglia, e la gioia di far parte della spedizione azzurra. Oggi ci racconta le sue impressioni, qualche aneddoto, curiosità sfiziose in vista di Londra 2012, che come ogni edizione olimpica si aprirà con le gare di canottaggio.

Allora, Bruno, come siamo messi?

“Di sicuro nei pesi leggeri troviamo un buon valore dal punto di vista fisiologico e tecnico. Fino ad ora una sola medaglia internazionale abbiamo vinto, e si spera che la preparazione attenta e mirata dia buoni frutti. Il medagliere olimpico parte sempre con le medaglie dei canottieri, quindi ci auguriamo che anche quest’anno si parta subito alla grande. Nei pesi leggeri abbiamo due equipaggi, per la nazionale femminile un equipaggio solamente, poi ci sono gli assoluti: quattro di coppia, quatto senza, due senza, il doppio. In totale 21 canottieri della squadra azzurra. Siamo il numero più numeroso degli azzurri di tutti gli sport del Coni”.

L’imbarcazione più forte qual è?

“L’obiettivo medaglia è per due equipaggi dei pesi leggeri. E in maggior misura puntiamo tutto sul doppio, unico equipaggio medagliato all’ultima Coppa del Mondo. Elia Luini e Lorenzo Bertini erano con me nel 4 senza ad Atene, quando vincemmo il bronzo”.

Altre nazioni forti quest’anno?

“Le squadre emergenti quest’anno sono la Nuova Zelanda e l’Australia. Tanti titoli e barche in finale, per queste due nazioni, e qualche titolo del mondo. I paesi oceanici, insomma, daranno del filo da torcere a tutti! Quattro anni fa era stato il momento della Cina, dei paesi Asiatici, e dei paesi del nord Europa”.

Le donne sono competitive?

“Dal punto di vista italiano è un grande obiettivo quello di aver raggiunto la qualificazione. Anche se solo una imbarcazione parteciperà ai Giochi, altre due sono state sul filo del rasoio per farlo.  Nella specialità non abbiamo mai avuto nessuna donna qualificata: è già questo un primato. Ma dal punto di vista internazionale livello è molto alto, quindi possibilità di medaglia non ne abbiamo. Purtroppo”

Quante medaglie vinceremo?

“Dunque: una medaglia sicuro, e due in forse. Per essere positivo e ottimista, quindi, dico tre”.

Curiosità sulle Olimpiadi di quest’anno, tu che sei sempre molto vicino a tutti gli azzurri?

“Per i canottieri questo appena passato è stato un anno di grandi sacrifici: da settembre dell’anno scorso, si sono fatti pochi giorni a casa. Uno o due, ogni due mesi. Per un totale di 320 giorni in collegiale, di raduno. Molti al centro federale di Piediluco, altri, gli assoluti, i senior e le donne, a Varese”.

Tu che li hai vissuti pure quattro anni fa, che esperienza sono i Giochi?

“In questa trasferta ci saranno molti atleti alla loro prima esperienza: sono loro che devono godersi ogni minuto e ogni momento della spedizione. Ricordi unici si porteranno a casa. Alterneranno momenti di gioia, a stati di ansia, mischieranno euforia e concentrazione pre-gara. Che fortunati che siete, in bocca al lupo ragazzi!”.

Consigli?

“Devono restare bene concentrati, godersi ogni attimo di questa esperienza. Ma sono tutti professionisti, lo sanno fare. Devono vivere appieno l’area olimpica, anche dopo le loro gare, per vivere tutto lo spirito olimpico. Gli atleti più forti di tutto il mondo di tutti gli sport saranno riuniti in un solo posto: sarà una esperienza magica”.

Come sarà il campo di gara?

“Il campo di gara è a Heathrow. Si tratta di un campo di gara artificiale molto buono come logistica, ma i problemi sono dati dalle condizioni atmosferiche. Se si alza vento ci sono corsie sfavorite. Perché c’è uno spazio molto ampio e senza alberi. Sfavoriti al centro, favoriti quelli agli argini”.

Cosa ti ricordi della tua medaglia di Atene?

“Alle Olimpiadi se prendi la medaglia diventi l’oggetto di tutto, gira tutto intorno a te! Ovunque ti fermano, al villaggio olimpico diventi un idolo. Se hai una maglietta di una squadra olimpica la gente ti ferma, e ci metti un’ora a percorrere tutto il villaggio. Quando ho preso quella medaglia, ci ho lasciato il cuore”.

Il ricordo più bello dell’ultima olimpiade di Pechino?

“A Pechino abbiamo sbagliato la gara che ci avrebbe fatto andare in finale. E’ stato bello comunque, con la gente in delirio. Scorte e poliziotti per farci passare. Ricordo ogni istante, secondo per secondo”.

Quali altri sport seguirai?

“Tranne il calcio, tutti. Dopo il canottaggio, però, metto l’atletica. Comunque, tifo tutti gli azzurri. E auguro una buona Olimpiade ai ragazzi italiani…nessuno escluso!”.

 

- questa intervista è stata ripresa dalla stampa, e per intero dalla rivista SPORT CLUB MAGAZINE alle pagine 42-43 del numero di Giugno:

- e anche sul sito Tennis.it,

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