Come oramai consuetudine decennale, stamani i soci del Circolo Canottieri Roma hanno celebrato il Giorno della Memoria, l'iniziativa voluta dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per commemorare le vittime della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico per mano nazista. Gremito il salone di Lungotevere Flaminio 39 per un momento assai sentito dalla compagine societaria giallorossa, appuntamento nel quale si ricordano anche le figure di Boris Landesman e Saverio Coen, soci del Canottieri Roma periti nell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
“Rinnoviamo questo importante appuntamento perché è giusto farlo, è giusto esserci - le parole del Presidente del Circolo, Andrea Tinarelli - E perché è giusto e doveroso farlo in questo periodo storico. Per non dimenticare mai quella agghiacciante pagina nella storia dell'umanità che è l'Olocausto”.
“Dieci anni fa fui incaricato di organizzare da noi il Giorno della Memoria, che da allora è diventato un appuntamento irrinunciabile – ricorda il socio Italo Massimo Amati – Il Canottieri Roma non vuole dimenticare e, anno dopo anno, attraverso i racconti di quegli eventi e di quei fatidici giorni, rivive con commozione la più agghiacciante vicenda nella storia dell'umanità”.
La manifestazione di quest'anno era dedicata ai Giusti tra le Nazioni, ossia quegli uomini e quelle donne, non ebrei, che a rischio della propria vita e di quella dei propri cari s'impegnarono per la salvezza del popolo ebraico. Merito riconosciuto dallo Yad Vashem, il Museo della Shoah che ha sede a Gerusalemme. In particolare è stata ricordata la figura del prof. Giovanni Borromeo, nel 1943 primario dell'ospedale “Fatebenefratelli” che riuscì a salvare diversi ebrei scampati al rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre di quell'anno. Costui creò un reparto malattie infettive gravi in cui ricoverò ebrei e membri della resistenza. All'arrivo delle SS per l'ispezione dell'ospedale, dinanzi al nuovo reparto, il prof. Borromeo, che ben conosceva il tedesco, inventò per i propri pazienti la diagnosi del “Morbo di K”, argomentandone la gravità e l'altissimo rischio di contagio. Dopo qualche minuto di perplessità, i soldati rinunciarono all'idea di perquisire il reparto.
Stamani, al Circolo Canottieri Roma, è intervenuto proprio il figlio del professore, Pietro Borromeo, autore della biografia “Il Giusto che inventò il Morbo di K”. E la nutrita platea ha potuto ascoltare la storia di un grandissimo personaggio, ricordato proprio allo Yad Vashem.
Toccante il minuto di raccoglimento tributato dai soci del Canottieri Roma e dai loro ospiti. Emozione. Per non dimenticare mai l'orrore della Shoah.