Lo sport che forma, che insegna e prende per mano, che costruisce cittadini del domani attraverso l'incontro e il confronto con realtà, usi e costumi lontani. Lo sport che in un pomeriggio costruisce l'amicizia tra ragazzi italiani e giapponesi. I ragazzi della scuola calcio del Circolo Canottieri Roma e i loro coetanei di Osaka. Il tutto in una manifestazione organizzata ieri dal Comitato laziale della Federazione Italiana Giuoco Calcio a Formello.
Gli esordienti classe 2003 guidati da Roberto Lelli e i 2002 di Andrea Cardone hanno accolto i coetanei giapponesi e, assieme a loro, goduto di un sabato di festa. Calcio, ma anche tanti altri giochi propedeutici alla pratica della disciplina. In palio nessun premio, bensì il divertimento, il piacere di stare insieme e, per gli allenatori, confrontare le rispettive tecniche di allenamento.
"L'idea di fondo - ha spiegato il Direttore Tecnico giallorosso del settore, Andrea Cardone - è quello di aprire gli orizzonti della nostra scuola calcio. Non vogliamo che i ragazzi si fossilizzino, giochino esclusivamente contro squadre della stessa regione né della stessa nazionalità. Vogliamo che questi giovani conoscano altre realtà e altre lingue attraverso lo sport. Anche in tal senso stiamo lavorando per il futuro".
Uscire dai propri confini per crescere e appassionarsi. Anche questo fa parte della filosofia del Circolo Canottieri Roma. Ed è curioso che quella filosofia si intrecci nuovamente con il Giappone, nove mesi dopo la manifestazione che sulle acque del Lago di Albano di Castel Gandolfo ha messo di fronte il canottaggio giallorosso a quello del Sol Levante, sotto il segno dell'ideale rivincita Italia-Giappone mezzo secolo dopo le Olimpiadi di Roma '60.
Il Circolo Canottieri Roma e i suoi atleti. Che scoprono lo sport e un luogo misterioso e complesso chiamato mondo.