Da sette anni a questa parte, la Albarace "butta giù dal letto" migliaia di runner entusiasti. Circa sette chilometri - 6,6 per la precisione - con arrivo all'Olimpico al sorgere del sole. Quasi un premio per la fatica, a quel punto, calpestare la pista di atletica del primo impianto capitolino che è stato teatro di tante imprese sportive. Mercoledì, al via dell'Albarace 2016 erano quasi in duemila. Nessuno con il viso ancora assonnato, tutti invece desiderosi di portare a termine la curiosa gara.
Partenza da Via Costantino Nigra, poi transito su Piazzale Maresciallo Diaz, Largo Lauro De Bosis, Ponte Duca D’Aosta, Lungotevere Flaminio e sul Ponte della Musica. E ancora su Lungotevere Maresciallo Cadorna, Via Morra di Lavriano, Via dei Gladiatori, fino al primo passaggio sulla pista dell'Olimpico. Dunque Piazza Dodi, Stadio dei Marmi, Piazzale del Foro Italico, Via del Giavellotto, Via delle Olimpiadi, Via della Pallacanestro e l'arrivo all'Olimpico entrando dal tunnel maratona.
Al traguardo, c'erano anche otto rappresentanti del Circolo Canottieri Roma. Aveva una gran fretta Cristiano Agostinelli, che ha fermato il cronometro a 26 minuti netti. Dietro di lui Federico Tiberi (26'13''), Mario Lombardi (27'46''), Francesco Renzi (29'55''), Sergio Paolantoni (30'15''), Marco Ciaralli (33'09''), Michele Lo Bianco (33'09'') e Stefano Valabrega (33'30'').
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