"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Un genio, uno dei più grandi della commedia all'italiana, era Mario Monicelli che, nel 1975, consegnò al pubblico un capolavoro dal titolo "Amici miei". Le vicende del Necchi (Duilio Del Prete), del Melandri (Gastone Moschin), del Perozzi (Philippe Noiret), del Sassaroli (Adolfo Celi) e del Mascetti (Ugo Tognazzi), le loro "zingarate" e "supercazzole", faranno capolino sullo schermo del salone del Circolo Canottieri Roma martedì 21 giugno prossimo, a partire dalle 19 con il cocktail di benvenuto. Un nuovo evento che prosegue il ciclo di serate dedicate agli amanti del cinema di Lungotevere Flaminio 39 e organizzate dal socio Lello Mingione.
"Un film di Pietro Germi", fece scrivere nei titoli di testa il grande cineasta toscano prima di firmare "Regia di Mario Monicelli", per rendere doveroso omaggio al patron del progetto "Amici Miei" e presentare poi l'opera con il suo tocco inconfondibile. Una pellicola entrata nella leggenda e che ben incarnava la filosofia di Monicelli stesso. "La commedia all'italiana - diceva infatti - è questo: trattare con termini comici, divertenti, ironici, umoristici degli argomenti che sono invece drammatici. È questo che distingue la commedia all'italiana da tutte le altre commedie". Cinque amici e il loro modo scanzonato, talvolta sopra le righe, di esorcizzare il doveroso e doloroso passaggio alla fase matura della vita, attraverso scherzi e giochi linguistici rimasti scolpiti nella memoria collettiva: questo e molto altro è "Amici miei", primo di tre capitoli di una saga che si concluse nel 1985.
Tanti, come di consueto, gli ospiti attesi al Circolo per rivivere le atmosfere del film e continuare ad apprezzare un periodo irripetibile del cinema italiano. Consuetudine anche la cena che chiuderà l'evento e che ancora una volta esalterà la tradizione enogastronomica del Belpaese.
Nota: per quanto concerne la cena, le prenotazioni dovranno pervenire al ristorante.