"La morale? Il film ne ha tante, ma in particolare ci spiega che guadagna più chi fa del bene rispetto a chi questo lo riceve". E' un messaggio positivo quello lanciato da Gabriele Mainetti al Circolo Canottieri Roma. Nel salone della sede di Lungotevere Flaminio 39, ieri sera erano in 150 ad applaudire il regista di "Lo chiamavano Jeeg Robot", 40 anni il prossimo 7 novembre. Ad accogliere entusiasticamente un'opera che ha segnato il caso cinematografico del 2016. Un'altra serata nell'ambito di "Cinema Stabile", rassegna dedicata alla settima arte voluta dai soci Lello Mingione e Mario Martelli.
Sette David di Donatello (migliore regista esordiente, produttore, attore e attrice protagonisti, attore e attrice non protagonisti, montaggio, oltre al Future Award); tre Nastri d'Argento (regista esordiente, attore non protagonista e Premio Hamilton Behind the Camera); quattro Ciak d'Oro (opera prima, attore non protagonista, colonna sonora e manifesto); un Sesterzio d'Argento (per il miglior film girato a Roma) e un Globo d'Oro nella categoria "Miglior film" assegnato dalla stampa estera. Una grande accoglienza di pubblico, altrettanto successo presso la critica, "Lo chiamavano Jeeg Robot" ha conquistato anche il Canottieri Roma, come confermavano i pareri entusiastici tra il pubblico al termine della proiezione.
Un film che parte da Roma da "un appassionato di Roma e della Roma", come ha voluto definirsi Mainetti, anche produttore e autore delle musiche del suo film. Lo sguardo sicuro e fiero anche quando, fuori dall'ufficialità della serata, ha dribblato deciso le domande sul prossimo progetto. Top secret, si sa soltanto che a scrivere il soggetto sarà ancora una volta Nicola Guaglianone, al fianco di Gabriele già in occasione dei corti "Basette" e "Tiger Boy".
Tra i motivi del successo della pellicola la bravura degli interpreti. La grande prova di Claudio Santamaria e di Ilenia Pastorelli; l'enorme potere dirompente dello Zingaro, Luca Marinelli, e di Nunzia, alias Antonia Truppo. "Tutti attori che si sono scelti a vicenda - ha tenuto a precisare il loro regista - Anche Claudio Santamaria ha scelto noi. Io e lui siamo amici da sempre e ha aderito con gioia al progetto".
A fare gli onori di casa, oltre al già citato Mingione, il Segretario Generale del Circolo Massimo Mannocchi. Dolce conclusione della bella serata la cena, curata dallo chef Egidio Longo, a base di piatti della tradizione culinaria romana, milanese e partenopea, per rendere omaggio al cast del film. Tra gli antipasti, dunque, le pizzelle fritte napoletane; tra i primi, il risotto alla milanese; tra i secondi il romanissimo maialino porchettato; tra i dolci l'imbattibile crostata.
E a vigilare sulla serenità di tutti, chissà, magari lo stesso "Jeeg Robot", supereroe che diventa tale e che scopre il bene dopo tanto male solo dopo avere imparato dai suoi super-errori.