LA BANDA, I DIPENDENTI E UNA PARTITA TUTTA DA RIDERE

Si sa: quando sente parlare di calcetto, la Banda Manfredi non si tira mai indietro. "Dinetto, fuori fa freddo!": con questa frase qualcuno ha provato a far desistere l'animatore che presta il suo nome alla Banda, durante una chiacchierata pre-partita nel tepore dei locali di Lungotevere Flaminio 39. Ma lui non ha voluto sentire ragioni: "Abbiamo giocato anche sotto la neve, figuriamoci se ci spaventa il Tevere a dicembre!" E allora, l'attesa sfida tra la Banda, Circolo nel Circolo, e la squadra dei dipendenti del Canottieri Roma è andata in scena, nonostante la temperatura fosse più adeguata a un match della Serie A polacca. Com'è andata? Domanda superflua: gol, dribbling, passaggi ma soprattutto tante risate, come nel "rigido protocollo" di questo tipo di "partite".

I primi ad arrivare in campo sono stati i dipendenti, forse per cercare di intimorire i più affiatati avversari. Si sono fatti trovare con il pallone incollato al piede, impegnati in un "torello" di riscaldamento. Beh, la pretattica non ha funzionato, visto che la truppa di Dinetto Manfredi si è presentata tranquilla e rilassata, sfoggiando peraltro le nuove divise da gioco: la muta arancio Olanda e quella azzurro Nazionale. Il perché di tanta cura nell'abbigliamento? Semplice: anche l'eleganza vuole la sua parte. Per non parlare di numeri e nomi sulla schiena. Dinetto a sfoggiare il 36 (l'età percepita, ma i maligni sostengono l'anno di nascita...), il Consigliere al Personale Piero Pieri il 43 ma anche un temibile "El Buitre" (soprannome di un certo Emilio Butragueño, ci dicono fan del centravanti giallorosso), mentre Mario Bonino ha voluto far stampare un altisonante "Mascherano" (in omaggio all'argentino del Barça Javier).

Candida maglia bianca con lo stemma del Circolo, invece, per i dipendenti, che dal canto loro hanno scelto di schierare le punte di diamante. Sportivi prestati dalle varie discipline al calcetto come il canottiere Bruno Mascarenhas, il padelista Juan Diego Martinez e un elemento strappato al vivaio giallorosso che risponde al nome di Giovanni Biccai. Nella squadra anche Fausto Testa, costretto a lasciare anzitempo il confronto per un'ottima ragione: "Devo andare a preparare la polenta!"

Risultato finale? Beh, nonostante l'impeccabile regia a centrocampo di Dinetto e Massimo Veneziano, le incursioni di Pieri, le bordate da fuori dell'altro Pieri (Enrico) e di Mario Martelli, le sgroppate di Mascheran... - pardon, Bonino - e gli straordinari in porta di Luigi Rimassa e Filippo Gesualdi, i dipendenti si sono imposti per 7-5 con reti di Barrano, Testa, Cafà (2), Martinez (2) e Mascarenhas. Per la Banda, sono andati invece in gol Martelli, Iaccarini, E.M. Pieri, Bonino e, in chiusura, Spoleti. Insomma, "un ottimo pareggio" come ha... giustamente rilevato un componente della Banda Manfredi dopo il triplice fischio di Carlo Ciufoletti, ancora una volta delegato a "dirigere il traffico" in mezzo al campo. Tra il pubblico, il Direttore Arrigo Laghi e, in veste di "ultrà buoni", i maestri della scuola tennis.

E la famosa polenta di Fausto Testa? Un capolavoro, degno delle migliori colazioni in montagna dopo una mattinata trascorsa a sciare. Una polenta sommersa da sugo, salsicce e spuntature di maiale di grande qualità. "Tranquilli - ha spudoratamente mentito lo 'chef' - Tra un'oretta tornerete snelli e leggeri come prima". Per finire, immancabili, pandoro e torrone natalizi nonché il brindisi. Un trionfo. Ma no, cosa c'entrano i gol...

Queste le squadre scese in campo:

Banda Manfredi Azzurra: Filippo Gesualdi, Massimo Iaccarini, Mario Bonino, Dinetto Manfredi, Mario Martelli, Enrico Pieri.

Banda Manfredi Arancio: Cesare Tamagnini, Piero Pieri, Tommaso Dore, Luigi Rimassa, Alessandro Spoleti, Federico Veneziano, Massimo Veneziano, Nino Bazzi.

Dipendenti: Fausto Testa, Juan Diego Martinez, Simone Barrano, Bruno Mascarenhas, Rossano Garau, Gimmi Cafà, Giovanni Biccai, Stefano Stefanelli.

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