Una serata straordinaria, curata nei minimi dettagli da un ospite altrettanto straordinario. A partire dal dress code: la cravatta sociale con lo stemma del Circolo Canottieri Roma. Il simbolo di un sodalizio che è seconda famiglia. Come una famiglia è il gruppo dei canottieri, che il 4 giugno prossimo sarà a Venezia per la 43a edizione della mitica Vogalonga. Mauro e Stefania Mancini hanno aperto ieri sera le porte della loro villa agli amici del remo giallorosso, offrendo momenti da ricordare.
Carni alla brace, pizze, patate al cartoccio, mozzarelle di bufala. Gli occhi, il palato, il cuore. Per festeggiare l'elezione del nuovo Consiglio direttivo e darsi poi appuntamento in Laguna per un appuntamento al quale i canottieri, come di consueto, non mancheranno. Con i propri colori e il proprio entusiasmo.
Tra i presenti, il presidente Massimo Veneziano, il vicepresidente Stefano Brusadelli, il consigliere e il commissario al Canottaggio rispettivamente Giorgio Calò e Lorenzo Guido (quest'ultimo anche in un'inedita veste di fotoreporter), i probiviri Mario Guido, Fabrizio Baldinetti e Gennaro Fredella, il direttore tecnico del settore Bruno Mascarenhas.
Non c'è festa che si rispetti senza doni. Per il padrone di casa, l'abbigliamento sportivo griffato Circolo Canottieri Roma oltre a una copia di "Erano ragazzi in barca - La vera storia della squadra di canottaggio che umiliò Hitler", capolavoro di Daniel James Brown. Per gli ospiti, cappellini bianchi e rosa personalizzati, con lo stemma del Circolo. Un ulteriore segno distintivo da mostrare con fierezza tra le calli e sulle barche con l'inconfondibile bandiera giallorossa e la Stella d'oro.
Metti una sera a cena in una bellissima villa di Roma Nord. Metti anche l'atteso taglio della torta. Pardon, le torte. Quella per celebrare il nuovo Consiglio, quella di buon auspicio per la Vogalonga 2017 e, a sorpresa, a mezzanotte, quella per festeggiare il compleanno dell'allenatrice Elena Oroseanu. E, chissà, chiederle clemenza in occasione dei duri allenamenti in barca...
Il canottaggio sport impegnativo, da coraggiosi, che unisce. Unisce chi condivide gli sforzi sui carrelli e sfida se stesso prima degli avversari. Che unisce in qualcosa assai vicino, appunto, al concetto di famiglia. Metti, per esempio, una sera a cena.