Un tranquillo pomeriggio di allenamenti al Circolo Canottieri Roma che, a sorpresa, si trasforma in un'esperienza da ricordare. Un momento di confronto con due campioni del calibro di Giuseppe Vicino e Giovanni Abagnale e una "lezione" di cui le giovani promesse del remo giallorosso faranno sicuramente tesoro per il futuro.
A fare da cornice all'incontro, una mite giornata autunnale sul Tevere. Una telefonata al direttore tecnico nonché collaboratore tecnico azzurro Bruno Mascarenhas e nella sede sociale di Lungotevere Flaminio 39 arrivano Vicino e Abagnale, rispettivamente campione del mondo al termine dell'epica finale del due senza (bissando così il titolo del 2015 nel quattro senza) e medaglia d'argento nel quattro senza in quel di Sarasota (Florida). Nel loro già prestigioso palmares, anche un bronzo a testa ai Giochi di Rio. L'occasione della visita è inizialmente uno shooting fotografico sulle sponde del fiume, al termine del quale c'è spazio solo per il canottaggio. E per parlare di quello sport tanto amato.
Incalzati dalle domande dei ragazzi della scuola agonistica e preagonistica giallorossa, Vicino, azzurro delle Fiamme Gialle, e Abagnale, in forza al corpo sportivo della Marina Militare, hanno allora raccontato le emozioni provate raggiungendo traguardi così prestigiosi. La punta dell'iceberg, il culmine di tanto lavoro e tanti sacrifici. Mascarenhas ha allora colto la palla al balzo, chiedendo loro di soffermarsi sul rapporto scuola-allenamenti. Di come sia dunque possibile coniugare lo studio con l'esperienza in barca.
Dopo l'incontro, foto di rito al Galleggiante e strette di mano. A fine giornata anche il saluto del presidente del Circolo Canottieri Roma Massimo Veneziano, che si è complimentato con i due atleti, a nome del sodalizio, per gli splendidi risultati conseguiti.
