Chi ama e vive il cinema inevitabilmente ama le immagini. E chi ama e vive il cinema sa bene che non esisteranno mai immagini inutili né trascurabili, fanno tutte parte di un immenso e intricato mosaico. Che poi finisce per somigliare alla vita. Così "La stagione nuova", romanzo di Edmondo Mingione, consigliere alle Manifestazioni del Circolo Canottieri Roma e primo animatore, assieme al consigliere al Personale Mario Martelli, della rassegna "Cinema Stabile Canottieri Roma - Claudio de Vittembeschi" che richiama puntualmente nella sede sociale di Lungotevere Flaminio 39 tanti protagonisti della settima arte.
Ieri sera, nel corso della presentazione de "La stagione nuova" (Palombi Editori), tra quei protagonisti c'era Nicoletta Ercole, celebre costumista che ha legato la sua carriera al regista Marco Ferreri. All'eclettico Roberto Ciufoli è stata poi affidata la lettura di alcuni brani del libro che hanno contribuito a catturare l'attenzione e gli applausi della nutrita platea. Moderatore il giornalista e scrittore Stefano Marroni, bravo a scandagliare attentamente e con ordine le mille sfaccettature di un romanzo che di quelle immagini offre tanti punti di vista e chiavi di lettura.
Tra gli ospiti Livia Azzariti. Non hanno voluto mancare all'appuntamento nemmeno il presidente del Circolo Massimo Veneziano, il vicepresidente Stefano Brusadelli e il segretario generale Marcello Scotto oltre al già citato Mario Martelli.
Immagini, dicevamo. A cominciare da quella di una Saab decappottabile gialla attorno alla quale si sviluppa la vicenda. Passando per quelle dei "tre protagonisti più uno": Domenico, Massimo e Raimondo – tre ragazzi, in seguito tre uomini – tre vite che scorrono tra gli anni '60 e gli anni '80 in una periferia che lentamente si trasforma, fino a diventare il centro della "movida" romana. Amori, lavoro, passioni, tradimenti, successi, delusioni. Niente di nuovo, è la vita. Ai tre amici se ne aggiunge un quarto, Giorgio. Altra storia, altra vita: Parioli, belle macchine, lusso. Le differenze sociali però sono acqua fresca e così i tre moschettieri diventano quattro, tutti per uno e uno per tutti, perché, anche se il destino non fa sconti, alla fine la forza dell’amicizia, l’essere uniti è l’unica cosa che conta veramente.
"Ho riconosciuto diversi personaggi del libro, uno l'ho anche sposato e porta il nome di uno dei protagonisti", la "confessione" di Nicoletta Ercole che tra le pagine ha ritrovato parecchie suggestioni: "Negli anni '70, i romani erano soliti chiamarlo 'er blezzer', il mitico blazer che, assieme alle Saxone, alle quali molti aggiungevano il famoso penny, diventava una sorta di divisa per gli uomini. Quanto alle donne, ho sempre pensato che esistano due categorie: quella di chi sa vestire e quella di chi segue la moda. Nel libro uomini e donne vengono descritti in maniera giusta sia esteriormente che intimamente. I primi dovrebbero tenere il timone, in realtà emerge tutta la loro fragilità".
Qualsiasi riferimento a fatti o persone è puramente voluta. Nel senso che esiste la versione in carne e ossa di Domenico, Massimo, Raimondo e Giorgio. La forza de "La stagione nuova", che racconta di quei quattro moschettieri ma anche della Roma che muta nell'arco di tre decenni, per molti i più belli. Della sua movida e dei suoi tic, dei suoi pregi e difetti.
Immagini, appunto. L'album di un'amicizia, i ricordi di una città e di un'epoca.