Luci spente in sala, silenzio. L'arte di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio a parlare. Le sue mille connessioni con le arti figurative, e non solo. Collegamenti perfino insospettabili ma affascinanti, da "Heroes" di David Bowie alla redenzione impossibile di "Romanzo Criminale". A condurre la platea del Circolo Canottieri Roma in una dimensione insolita all'interno dell'universo Caravaggio è stata la dottoressa Fulvia Strano, curatrice e storica dell'arte per la Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, per una serata dal titolo "Pop Eye", primo capitolo della rassegna "Effetto Notte" ideata dal consigliere alle Manifestazioni, Edmondo Mingione.
"Pop Eye è un titolo fortemente provocatorio - ha tenuto a sottolineare la dottoressa Strano - Primo, per il gioco di parole con il nome originale di Braccio di Ferro; secondo, per la fortissima vocazione pop di Caravaggio. Un artista che parlava e parla ancora ai più disparati strati sociali e culturali".
E nel buio sospeso del salone del Circolo, allora, l'esplorazione dell'opera dell'"artista pop per eccellenza". La vita dissoluta, la fine violenta, l'impatto devastante delle sue creazioni nella cultura italiana tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo. Poi l'analisi accurata delle ombre multiformi e dalla straordinaria valenza allegorica, dunque non solo il mero studio della luce.
Al termine della "lezione-conversazione" un lungo applauso e i complimenti sentiti all'indirizzo della relatrice da parte, anzitutto, di Leone Limentani, socio Canottieri Roma e noto amante dell'opera del Caravaggio. Complimenti anche da parte del presidente Massimo Veneziano, che ha parlato di "Pop Eye" come il primo di tre serate di "Effetto Notte". Ed è davvero difficile immaginare inizio migliore.