SCOPRIRE E SALVARE IL MARE SECONDO ALBERTO LUCA RECCHI

Il Mediterraneo un mondo da scoprire. Da par suo, Alberto Luca Recchi è andato oltre, guardando quel mondo con occhi nuovi, partendo cioè dai suoi protagonisti più grossi e (ingiustamente) temuti. Un'intera carriera di fotografo e documentarista condensata ne "I Giganti del Mediterraneo", evento tenuto al Circolo Canottieri Roma tra ricordi, foto, video e messaggi da lanciare. Il più importante: "Salviamo il mare e chi lo popola. Basta davvero poco per farlo".

Con gli occhi incollati sullo schermo e sulla gestualità di Alberto Luca Recchi, la stessa di chi presenta un vecchio amico, tanti soci e amici del Circolo. Dalla presidente di WWF Italia e nota conduttrice tv, Donatella Bianchi; al presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro; alla leggenda del nuoto italiano Novella Calligaris e al maestro d'armi Renzo Musumeci Greco; alla presidente di Marevivo Rosalba Giugni; all'ideatrice di "Acqua Film Festival" Eleonora Vallone. A fare gli onori di casa, il presidente del Circolo Canottieri Roma Massimo Veneziano, il vicepresidente Stefano Brusadelli e il consigliere alle Manifestazioni Edmondo Mingione.

"In vita mia ho lavorato anche nel mondo della finanza. Ecco, lì ho trovato gli squali più pericolosi", ha scherzato Recchi invitando idealmente i presenti nel profondo blu tra balene e capodogli. Ma soprattutto quei tanto amati squali, appunto, cercati nella lunghissima navigazione che quasi vent'anni fa lo portò a perlustrare le acque del Mediterraneo. Un viaggio avventuroso e appagante dal punto di vista umano e professionale. Squali protagonisti nei documentari realizzati con Piero e Alberto Angela, nella mostra che nel 2001 richiamò oltre 300.000 visitatori tra Roma, Milano e Napoli, finanche nella commedia teatrale portata sulle scene nel 2006.

"Se la gente pensa che gli squali siano mostri assetati di sangue è colpa di noi fotografi e documentaristi - la dichiarazione a sorpresa di Recchi - Se fotografi un cocker da pochi centimetri di distanza, magari con le fauci spalancate mentre sta per addentare una salsiccia, anche quel cagnolino apparirà feroce. Uno squalo che nuota, secondo il comune sentire, non è interessante. In tv è soporifero". E ancora: "Io, le scene più cruente, le ho viste compiute dagli uomini, nelle tonnare".

Lunga vita al mare, dunque, e a chi lo popola sebbene "stia sempre peggio. Ma oggi io sono meno pessimista che in passato. Se lo lasciassimo in pace si riprenderebbe. Basterebbe una decina d'anni". Come basterebbe, per esempio, pensare una politica diversa nei confronti della plastica. "Sono convinto che un giorno diventerà fuorilegge, almeno quanto l'amianto".

Grossa responsabilità avranno gli adulti, gli insegnanti, "che dovranno istruire le nuove generazioni sulle giuste metodologie per salvare il mare. Per lasciare loro un mondo migliore".

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