GRANDE SUCCESSO PER "LUCE IN MOVIMENTO"

Si conclude oggi, al Circolo Canottieri Roma, l’esposizione d’arte “Luce in Movimento”, con opere di Antonella Privitera, a cura di Miriam Castelnuovo. Mostra aperta mercoledì scorso richiamando nella sede di Lungotevere Flaminio 39, per l'occasione trasformata in galleria, un folto ed entusiasta pubblico.

Grande successo già il vernissage di apertura. Stimata la presenza di circa 500 persone tra soci del Circolo, amici e invitati da Studio 15, agenzia che si è occupata della comunicazione dell'evento. Quanto al versante hospitality, supervisione affidata a Genti Gaxo, responsabile del Bar del Canottieri Roma, e ai suoi collaboratori oltre che al sommelier Sergio Gobbi di Casale del Giglio che ha offerto il “banco di assaggio” della nota Cantina di Tony Santarelli, amico di vecchia data dell’artista. Organizzazione curata come consuetudine dal consigliere agli Eventi Edmondo Mingione, che assieme al presidente Massimo Veneziano e il segretario generale Marcello Scotto ha accolto con piacere la proposta di Antonella Privitera di realizzare una sua Personale al Circolo.

Quaranta le opere esposte tra il salone principale e la sala Bar, a ricondurre in modo didascalico nonché “tangibile” - grazie all'inserimento di elementi aggettanti e di colori materici - alla lettura di un percorso artistico iniziato nel 2015.

Artista romana di origini siciliane, Antonella Privitera da sempre si riconosce nel proprio stile come nello specchio della sua stessa esistenza, riflettendo sulle esperienze importanti che ne hanno arricchito l’animo, grazie anche a lunghi viaggi che l’hanno guidata in giro per il mondo alla riscoperta di nuove culture. Con questo approccio alla quotidianità sempre in divenire, ha potuto rivelare il proprio percorso con continuità rispetto alla medesima poetica: considera soprattutto la sua arte un mezzo per arrivare alla gente comune, per tendere loro una mano. Un invito a riflettere su valori sottili come il rispetto, ponendo una particolare attenzione a temi dell’attualità.

Dopo l’ultima mostra inaugurata nel 2017 nell'ambito della tredicesima Giornata del Contemporaneo del progetto Amaci, anche questa nuova esposizione al Circolo si inserisce perfettamente nel Travelling Arts Project. Quest'ultimo, progetto di arte contemporanea itinerante nato nel 2013 da un’idea della curatrice e critica d’arte Miriam Castelnuovo con la prima esposizione collettiva presso il Bioparco, si pone l'obiettivo di far conoscere l’arte a un pubblico eterogeneo e di appassionare lo spettatore educandolo alla conoscenza della diversità intesa come arricchimento culturale, anche in luoghi non istituzionali come musei o gallerie d’arte. Per “Luce in movimento”, Antonella Privitera si è ispirata per l'appunto al tema della luce, ricollegando tale concetto non solo a un momento creativo ma anche a una rinascita culturale contemporanea. La luce recita pertanto un ruolo da protagonista in tutte le sue declinazioni.

Nelle sue opere, Antonella Privitera fa spesso riferimento anche alla pratica della dottrina buddhista, ricorrendo per esempio a “Namasté” e al suo significato metaforico di Nuovo Inizio, da alimentare con l’esercizio di solidi principi come l'amore e il rispetto.

L’artista si distingue per uno stile riconoscibile ove la diversa tattilità del colore si accentua nell'intenzionale aggettarsi di quei particolari che ne esaltano la terza dimensione come via di fuga che sottende a quel senso di movimento. La teatralità del nuovo ciclo di lavori presentati al Circolo Canottieri Roma viene riconfermata dall'imponenza dell'impianto, spesso con opere retro illuminate, al pari di un messaggio che a questo tutto sottende e di accezione fortemente simbolica: puro sentimento e istinto si fondono nella personale ricerca come una forza rigenerante. L’artista elabora quindi un abile gioco di alternanze, tra magia antropomorfa e tensione affabulatrice che, poste in primo piano, paiono volerne mascherare contenuti più profondi che vorrà approfondire negli anni seguenti. Opere ove stile e tecnica si fondono in un’unica forma, il cui imprinting si sintetizza nella personale poetica dell’aggiungere: in tutto il corpus delle sue opere, le nuove quanto quelle realizzate in passato, l’ultimo elemento inserito non assume mai una valenza decorativa distaccata dal resto, ma al contrario ne diviene l’emblema assoluto con cui Antonella Privitera dichiara conclusa l’attuale ricerca, decretando il punto fermo da cui si prepara a ripartire.

Si ringrazia Miriam Castelnuovo

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