La legge 363 del 2003 in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali funziona, gli incidenti diminuiscono, ma la velocità e i comportamenti scorretti o disattenti, purtroppo, restano. Occorre dunque insegnare a vivere meglio la montagna, mostrando anzitutto rispetto ed educazione nei confronti degli altri utenti. Questo il concetto che ha accomunato i tanti interventi di stasera, nel corso della presentazione del manuale "La tua sicurezza sugli sci" di Francesco Persio tenuta al Circolo Canottieri Roma.
Non solo, infatti, la prima uscita pubblica del volume edito da Absolutely Free e in libreria da gennaio, un'opera che si avvale della prefazione del presidente del Collegio di Garanzia dello Sport per il Coni Franco Frattini e dei contributi di Gustavo Thoeni, Piero Gros, Alex Zanardi e di Paolo De Chiesa. Ma anche un incontro tra tanti dirigenti e maestri, moltissimi dei quali di stanza al Terminillo. "Nel nostro Circolo abbiamo cinque maestri e una grande passione per gli sport invernali", ha tenuto a sottolineare il presidente del sodalizio giallorosso Massimo Veneziano, che poi ha rivelato: "Il Canottieri Roma ha intenzione di aprire uno sci club. Speriamo di riuscirci entro il 2019, il centesimo anno di vita del Circolo".
Entrando nello specifico dei temi trattati nel manuale, l'avvocato Francesco Persio ha ricordato che gli incidenti sulle piste da sci, annualmente, sono "tra i 35.000 e i 40.000. A fronte di un'utenza delle piste che si aggira sui 3,5 milioni di utenti". "Gli esperti ci dicono che lo sci non sono 'il male', lo sport pericoloso per antonomasia. Tuttavia, il concetto di sicurezza viene sempre relegato a un ambito secondario. Se ne parla, per esempio, in occasione degli incidenti a personaggi famosi. Sono tante le regole di cui oggi usufruiamo, ma bisogna fare in modo che gli sciatori acquisiscano una nuova consapevolezza. Ed è questo lo scopo che mi prefiggo con queste pagine. Un libro che dedico al mio amico Paolo Colarelli, purtroppo scomparso, e con il quale avevo iniziato a scriverlo".
Secondo l'ex atleta Paolo De Chiesa, da un quarto di secolo commentatore tecnico dello sci sulle reti Rai, "con le drastiche modifiche sui materiali attuate dai produttori nel 2000, e con i relativi cambi anche nella preparazione delle piste, chiunque può arrivare sui 70-80 km orari in maniera irresponsabile, il più delle volte. La gente pensa di avere il pieno controllo di tutta la situazione, senza considerare che è sufficiente un piccolo imprevisto per provocare danni irreparabili. Sciando io stesso da amatore mi sono accorto dei tantissimi problemi. Non c'è senso civico e, a volte, non c'è neanche modo di far rispettare le regole. Di forze dell'ordine, per esempio, non è che ne veda parecchie se non in qualche pista del Nord". Pertanto, "serve il buonsenso. L'obbligo del casco anche per i maggiori di 14 anni? Perché no? Se ne può parlare".
Passando ai numeri, "noi dell'Istituto Superiore di Sanità siamo stati i primi al mondo a studiarli - ha spiegato il dottor Marco Giustini - Poi siamo stati raggiunti da altri istituti che, in sostanza, li hanno confermati. Ebbene, le statistiche dicono che oggi contiamo un incidente mortale ogni milione di giornate di sci e un ferito ogni mille giornate. Se i dati sui decessi restano purtroppo costanti (sebbene qualcuno nel mondo parli già di uno 0,7), scendono quelli sugli incidenti. In questo ha influito molto anche l'utilizzo di materiali sempre più sicuri. E' la velocità, piuttosto, a preoccupare. I comportamenti umani".
Tra gli interventi della serata, anche quelli del presidente del Collegio Maestri di Sci del Lazio Enrico Gabrielli, dell’avvocato Enrico Galanti responsabile legale Ivass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) e di Marco Di Marco, direttore della rivista "Sciare Magazine" che ha collaborato alla realizzazione di "La tua sicurezza sugli sci". A sorpresa, il saluto dell'attrice e socia del Circolo Canottieri Roma Maria Monsè, che ha rivelato di essere una grande appassionata dello sci di fondo, e di Eleonora Vallone.
In chiusura di serata, i mille ricordi dei maestri di sci di oggi ma soprattutto di ieri. Tra il Terminillo e Campo Felice. La montagna da amare e da vivere in sicurezza e nel rispetto di tutti.