Le cravatte che si allentano, le giacche che diventano ingombro, gli occhi che si fanno spiritati. E quell'entusiasmo incontenibile che si traduce in urla, risate e talvolta persino allegri sfottò. Ieri sera, il Circolo Canottieri Roma è letteralmente impazzito con il Torneo 0 di biliardino (o calcio balilla, per chi si formalizza). L'evento, organizzato dal direttore sportivo Andrea Cardone, ha visto la partecipazione di 46 coppie. Un delirio festante per la segreteria sportiva del Circolo, chiamata ad aggiornare il nutrito tabellone tipo Wimbledon, e il presidente della Federazione Italiana Biliardino Calciobalilla e Calcettobalilla (F.i.bi.c.) Giuseppe Calì, che ha fornito i tavoli rimanendo colpito dal successo.
Il rumore inconfondibile della pallina che batte contro i piedi (purtroppo quadrati...) degli omini e sulle sponde si è cominciato a sentire ben prima delle 19 fissate come orario d'inizio. "Riscaldamento", la scusa. In realtà, la febbre era già cominciata.
Febbre che non ha risparmiato nemmeno la coppia tutta al femminile composta da Federica Pieri e Federica Sacco. Sono state eliminate al primo turno, ma hanno comunque tenuto a sottolineare che "nella classifica femminile siamo arrivate prime". Come dargli torto?
Il gruppo dei tennisti, quello dei padelisti, quello dei canottieri,... E ancora calciatori, runner, ciclisti,... Tutti attorno ai tavoli per dare vita a sfide accesissime, che hanno coinvolto anche il presidente del Circolo Massimo Veneziano e il suo predecessore Andrea Tinarelli.
I fratelli Fabbro, Edoardo e Riccardo, hanno esagerato e allora sono spuntate due maglie azzurre modello "eroi di Berlino". Ma non gli è certo bastato per sbaragliare la concorrenza e arrivare fino in fondo.
Dopo un paio d'ore, infatti, è arrivato il verdetto. A vincere il Torneo 0 (detto così perché sperimentale) sono stati Raffaello Ciocca e Stefano Senepa, rispettivamente difensore e attaccante, che in finale hanno battuto Bruno Mascarenhas e Francesco Gianzi per 10-5. Finale peraltro seguita da un buon pubblico. Che però, non riuscendo più a resistere, si è messo a giocare sugli altri tavoli. Una coppa, gli abbracci e, soprattutto, la domanda: "A quando la prossima?"
