Più che la consueta presentazione, un incontro tra amici. I volti noti, i colleghi di una vita, ma anche tanti giovani che sperano di percorrere le orme delle illustri firme dell'architettura presenti. La presentazione di "60 anni di schizzi, disegni e sogni dello studio di Giovanni Rebecchini" tenuta giovedì al Circolo Canottieri Roma è andata proprio così. Il "debutto" dell'"autobiografia per disegni" di Giovanni Rebecchini e di parte del suo staff è stata anche un'occasione per ragionare intorno all'architettura e ai desideri, le passioni che la muovono. Creatività, visione del mondo, prospettive (in tutti i sensi). "60 anni" diventa allora, per voce dello stesso autore, "un modo per salutare e ringraziare gli amici fantastici che mi sono vicini da sempre".
"Credo che tutti e quattro i volumi che compongono l'opera si inseriscano nella stessa storia che Giovanni insegue da una vita. Ha una grande capacità di stare sul tema. Un uomo sorprendente e animato da grande vitalismo. Lo invidio come architetto e come uomo", le belle parole spese da Franco Purini. Il concetto di vitalismo legato a Rebecchini è piaciuto anche a Mario Panizza: "Concordo. E aggiungo la leggerezza che Giovanni sa utilizzare. E' la stessa che lo porta a quella condizione di piacere di cui, si vede, è pervaso il suo lavoro". Claudio Strinati ha posto invece l'accento sull'"approccio dell'autore alle cose. Notevole, così come notevole è il Giovanni disegnatore. Mentre stavo studiando i suoi disegni per redigere la presentazione a uno dei volumi, mi è tornato alla mente il 'Momus' di Leon Battista Alberti". Si è infine soffermato sulla tecnica Luca Ribichini, lodando "la sua capacità di disegnare che denota la dote di Giovanni: la 'visione delle cose'. In ciò che realizza vuole far vivere".
A chiudere gli interventi Maria Cipriano, compagna di lavoro e di vita con la quale Rebecchini ha celebrato le nozze proprio al Canottieri Roma. "Sono trascorsi 33 anni prima che mi sposasse. A quanto pare è stato questo il suo progetto più lungo", ha scherzato, raccontando poi il lavoro ma anche l'atmosfera che si respira nello studio Rebecchini. E allora via alla lunga carrellata di slide, schizzi e disegni a mano libera, che compongono "60 anni". Rebecchini li ha presentati giustamente con orgoglio. Tra le tante creazioni anche lo stemma del Canottieri Roma del 1969 e un progetto del 2004, mai realizzato, per rinnovare l'oramai tristemente celebre Ponte Morandi, a Genova.
A fare gli onori di casa il presidente Massimo Veneziano e il consigliere alle Manifestazioni Edmondo Mingione, felici di aprire la serata in onore di un socio storico del Circolo.