Non esistono più i "campioni nella pioggia" come Agostino Di Bartolomei. Quelli malinconici e struggenti di cui la tv, alla domenica, ti parlava per pochi secondi a "90° Minuto" o alla "Domenica Sportiva". Quelli che interpretavano sogni e fatica per poi farti ricordare che l'indomani saresti tornato sui banchi, in ufficio, in cantiere. La settimana che allora ripartiva, aspettando un'altra domenica di sogni e fatica. Il "futuro", quello in cui viviamo oggi, è fatto così: "non è più quello di una volta", come ha scritto qualcuno. Agostino Di Bartolomei, "Ago" per tutti, anche per il figlio Luca, è un simbolo anche per questo. E anche per questo è stato celebrato ieri sera al Circolo Canottieri Roma, in una serata da groppo in gola per tante ragioni anche extra-sportive organizzata dal Roma Club Canottieri Roma. Ossia l'"enclave" dei tifosi giallorossi del Circolo che proprio oggi, 28 settembre, nel giorno in cui il club compie 102 anni, spegne da par suo la seconda candelina.
"Ma quali polemiche? Scendo in campo per me e per divertirmi. Ho l'onore di fare un lavoro bellissimo che mi consente di essere pagato proprio per divertirmi": rispondeva con questo tono Ago alle critiche, quando arrivavano. Davanti al viso il microfono del socio del Canottieri Roma Gian Piero Galeazzi. Parole di chi rialza la testa e sfida prima di tutto se stesso. Al contempo l'estate che finisce e l'autunno che lentamente s'insinua. Come ieri sera intorno alla piscina del Circolo. Il programma avrebbe dovuto essere semplice: il cocktail di benvenuto; la presentazione de "Il manuale del calcio" (Fandando Libri) che scrisse proprio Di Bartolomei; infine la cena in piscina. Si è andati ben oltre, sfogliando i ricordi e riunendosi nonostante la sconfitta nel derby bruciasse e bruci ancora. È il popolo giallorosso, ed è la "resilienza", come la chiamano quelli bravi.
C'erano il presidente Paolo Vitale, il vicepresidente Umberto Tersigni, il segretario generale Marcello Scotto, il segretario del Consiglio Mario Martelli. Tra loro alcuni fondatori del club dei tifosi. C'erano Ralph Fornari, organizzatore dell'evento assieme al consigliere alla Ristorazione Mauro Bisogno, e il presidente del club Silvano Curcio, che al tavolo dei relatori ha introdotto appunto Luca Di Bartolomei e il direttore de "Il Romanista" nonché a.d. della società DRD Daniele Lo Monaco. In rappresentanza dell'A.S. Roma il direttore del Roma Department Francesco Pastorella, nominato socio onorario dell'RCCR.
Un decalogo, a cui si aggiunge tutto il Di Bartolomei-pensiero sul calcio, lo sport che quel campione nella pioggia ha interpretato in maniera signorile e senza le urla del pallone odierno. Ciliegina sulla torta la prefazione di un altro grande che abbiamo perso: Gianni Mura. "Il manuale del calcio" condensa le righe scritte in vita da Ago, poi raccolte con cura e pazienza da Luca Di Bartolomei e pubblicate il 24 settembre 2012. A quelle, nel 1994, il campione aggiunse "Mi sento chiuso in un buco". Prima di chiudere nel peggior modo possibile con la parola "Fine" che nessuno ha letto mai e, anche se potesse leggere, si rifiuterebbe di farlo.
Di Bartolomei, la Roma, i ricordi. Persino scherzi e sfottò con qualche altro tifoso simpaticamente "infiltrato". Nel corso della cena in piscina questo e tanto altro, oltre al compleanno da festeggiare. Non esistono più i campioni nella pioggia. Se è per questo non esistono più nemmeno quelle domeniche, diventate oggi appendice per chi non ha impegni di coppa in settimana. Eppure non smetteremo mai di divertirci. Promesso, Ago.