Grande successo ha riscosso ieri, giovedì 9 giugno, la serata organizzata al Circolo Canottieri Roma dal socio Marco Montecchi. La presentazione di "Riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego" (Zanichelli Editore), opera ideata dal compianto Enzo Musco, con il contributo di Francesco Ardito e Alessandra Martuscelli, ha infatti richiamato nella sede sociale di Lungotevere Flaminio 39 un folto pubblico che ha goduto di interessanti interventi su temi giuridici nonché dei tanti ricordi di amici, colleghi e collaboratori del prof. Musco. Presenti in platea anche la signora Andreina, vedova del noto giurista, e il figlio Tancredi, emozionati da tanto calore.
A fare gli onori di casa, il presidente del club Paolo Vitale. L'evento è stato introdotto dai saluti del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma, Antonio Galletti; del presidente dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati - Sezione di Roma, Marco Gabriele; e dal presidente del network Valore Impresa ideatore dell'iniziativa, Gianni Cicero. A seguire, l'intervento da remoto del sottosegretario di Stato alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto nonché i contributi di Francesco Ardito dal tema "Normativa nazionale e internazionale sul riciclaggio" e di Alessandra Martuscelli su "Riciclaggio e decreto legislativo n. 231/2001". "Gli effetti giuridici della globalizzazione e della deglobalizzazione" è stato infine il titolo dell'intervento del presidente di Aspen Institute Italia, Giulio Tremonti, che ha offerto un'ampia e illuminante disamina.
Tanti, come anticipato, i ricordi e gli aneddoti sul prof. Musco e, in chiusura, la sorpresa: Valore Impresa ha annunciato infatti la nascita di un premio annuale per i giovani giuristi, inaugurato proprio al Canottieri Roma. La prima targa è stata simbolicamente consegnata dal dott. Cicero e dalla famiglia Musco all'Associazione Italiana Giovani Avvocati.
Il delitto di riciclaggio, introdotto nel nostro ordinamento nel 1978, sconta il limite genetico della carenza di identità per la sua struttura iniziale ibrida tra ricettazione e favoreggiamento. Solo con la riforma degli anni Novanta, il reato di riciclaggio si affranca dalle fattispecie di ricettazione e favoreggiamento e, nello stesso tempo, viene ampliato il novero dei reati presupposto. Una normativa sviluppatasi per stratificazioni successive, talvolta senza una continuità logica tra i molteplici interventi, spesso privi dello sguardo d'insieme, che ha generato profili di incertezza sul fronte interpretativo e significative criticità applicative. Il quadro si è reso ancora più complesso con l'introduzione del reato di autoriciclaggio, quale fattispecie autonoma e diversa dal riciclaggio. "Riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego" esamina la normativa evidenziandone le aporie e le criticità con la finalità di indurre ad una riflessione serena e approfondita che vada oltre la contingenza.